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Informazioni e immagini tratte da un lavoro del

C.A.I. (sezione di Cagliari)

Ente Foreste della Sardegna

Il sentiero delle "Case Marganai"
Il sentiero di "Gutturu Farris"
La variante "Panoramica"
Il raccordo di "Corovau"
Uno sguardo d'insieme sulla zona

L'Iglesiente occupa quella zona della Sardegna, a carattere .ili prevalente montagnoso, che è delimitata a Sud dalla Valle del Cixerrì, ad Est dalle parti mediana e alta della pianura del Campidano e ad Ovest dal Mare di Sardegna nel tratto da Capo Pecora alla costa di Fontanamare. La denominazione di Iglesiente è in realtà riservata alla regione più interna rispetto alla superficie identificata come sopra, mentre i lembi marginali disposti parallelamente alla costa prendono tradizionalmente il nome di Arburese e Fluminese. L'Iglesiente è la zona della Provincia dì Cagliari dove si trovano le vette più elevate, come la Perda de sa Mesa (m. 1236) nel massiccio del Linas, o diverse altre cime di quota ampiamente superiore ai 1.000 m.

L'altitudine elevata, unita ai dislivelli importanti rispetto ai paesi delle valli e alla presenza di ampie zone montane destinate a pascolo, conferisce alla zona un carattere alpestre che la assimila ai massicci del centro dell'isola.Le Foreste Demaniali dell'Iglesiente sono costituite da due nuclei principali: la F.D. Marganaì (3650 ha) e la F.D. Montimannu (3133 ha). Entrambe sono caratterizzate, oltre che dai paesaggi montani e forestali, dalla presenza di importanti vestigia del periodo di intenso sfruttamento minerario che, anche in tempi relativamente recenti, ha interessato il ricco sottosuolo dell'Iglesiente, ad opera di società minerarie nazionali ed estere. Recentemente è stata acquisita dall'ERSAT una terza foresta, di modestissima estensione (Ha 145), denominata F.D. Pta Camedda.


Alla Foresta Demaniale MARGANAÌ si può accedere per la via più semplice dalla Grotta di San Giovanni (Domusnovas), per la quale passa la strada rotabile che trapassa il piccolo Monte Acqua (540). All'interno del vasto complesso forestale vi sono diverse miniere oggi inattive quasi sempre di altissimo interesse archeologico-industriale: la miniera di Reigraxius, ai piedi della Cea Manna |514), Sa Duchessa (384), composta di un gran numero di edifìci; resta poco invece di Sa Duchessa de Pitzus (663), mentre il grande complesso di Arenas è solo in parte lambito dal perimetro demaniale.

Le vette punte più importanti sono la Punta San Michele (904), la cui mole si impone, data la sua posizione periferica, sulla sottostante Piana del Cixerri; la Punta Campu Spina (939), la cui posizione centrale ne fa un punto panoramico di prim'ordine (lo testimoniano anche le numerose antenne che ne occupano la somnmità); la Punta Reigraxius (889), non distante dalle pittoresche Case Marganai. Le quote più elevate dell'area sono però raggiunte all'estremo settentrionale di essa, lungo le pendici sudorientali dell'isolato Monte Lisone (1082), dove corre il vertice nord del confine di Marganai. Numerose rotabili, in massima parte di origine mineraria, attraversano le zone interne e collegano fra loro i diversi ex centri minerari.


La Foresta Demaniale MONTIMANNU Incorpora in se' la lunga dorsale che fa capo al Cuccurdoni Mannu (9111 e al Cuccuruneddu (708), a Nord della quale è l'alto corso del Torrente Leni. Al complesso si accede da Villacidro, attraverso una rotabile che passa accanto alla citata diga di Monte Arbus. indi risale il corso del Leni fino alla Caserma Forestale (ma è praticabile ancora più a monte, fino ai ruderi della c.d. Cantina Ferraris, poco fuori del demanio. Le vette di maggior rilievo, oltre il citato Cuccurdoni Mannu, sono: il Monte Anzeddu (903), che si erge a formare un piccolo massiccio isolato fra le strette valli che lo attorniano; il Monte Acqua Piccinna (1010), del quale sono compresi in area demaniale i versanti meridionali.

Geologia e Orografia dell Zona
E' possibile ravvisare nell'iglesiente un'insieme di regioni geologiche differenziate, che però tutte fanno capo ad un grande massiccio disposto al settentrione dell'intera zona: il massiccio del Linas, costituito da scisti e graniti. Ad esso sono in qualche modo collegati i rilievi circostanti, fino alle pianure che delimitano la zona. Di grande rilievo, fra queste zone circonvicine, sono la regione di Oridda e la catena del Marganai, quest'ultima costituita da calcari. Caratteristica delle rocce dell'Iglesiente è di essere riccamente metallifere, e pertanto sono state sfruttate sin dall'antichità. come testimoniano i resti dei numerosi impianti di miniera disseminati nella zona. Al fine di fornire un criterio schematico di individuazione delle varie masse montuose di cui e costituito il sistema di rilievi dell'Iglesiente, si possono prendere a riferimento i corsi d'acqua principali che solcano la regione.

Il Torrente Leni. che verso monte cambia progressivamente nome (Riu Cannisoni-Rio Oridda) definisce, al proprio Nord, il gruppo del Linas, caratterizzato da un insieme di vette centrali di altitudine media di 1.200 m. (Perda de Sa Mesa, Punta Camedda, Punta Cabixettas) che offrono i dislivelli più netti verso il paese di Gonnosfanadiga, e di un insieme di rilievi intorno ai 1.000 m. che si trovano vicini rispettivamente a Villacidro (Punte di Santo Miali m. 1.032). alla casa Forestale di Montimannu (Punta Magusu m. 1.021) e al paese di Fluminimaggiore (Monte Lisone, m. 1.082). Fra il solco dei citati corsi d'acqua a Nord ed il e corso del Rio Tinnì (e di altri corsi d'acqua minori ad esso collegati, come il Rio Sarmentus ed il Gutturu Farris) a Sud, e un gruppo montuoso di altitudine inferiore ai 1.000 m. che fa capo al Monte Anzeddu (m. 903).

A Sud del corso del Rio Tinnì e il sistema montuoso del Marganai (definito da alcuni "catena del Marganai" per la presenza di una lunga dorsale le il cui fianco meridionale strapiomba sulla piana del Cixerri. Il sistema montuoso del Marganai si presenta in realtà con una linea di cresta abbastanza smussata. Lungo i percorsi descritti in questa guida, si attraversa buona parte della cresta, dalla quale emergono di poche decine di metri alcune vette di grande interesse panoramico, come la Punta San Michele, la Punta Martineddu o la Punta Reigraxius. La Punta San Michele è raggiungibile con brevissima deviazione, "a vista", da uno dei tracciati descritti.


La Punta Martineddu è raggiungibile con deviazione più lunga, ma pure essa "a vista" da una rotabile forestale sul cui accesso è apposto il relativo cartello indicatore, mentre la Punta Reigraxius è raggiungibile con percorso non segnato, oltre che complesso ed esposto: se ne sconsiglia pertanto l'ascensione, se non in compagnia di persone esperte di montagna.
I fianchi della montagna sono solcati ortogonalmente da strette gole, quali quella dì Corovau o il Canale sa Bega. La prima è percorsa da uno degli itinerari descritti. La seconda è percorsa da un itinerario non segnato che collega, attraverso di essa, la sommità della cresta del Marganai, con la valle che delimita il massiccio a settentrione.

Idrografia: Corsi d'Acqua e Sorgenti

L'Iglesiente è tradizionalmente reputata zona di piovosità abbondante. Ed in effetti molti torrenti della zona presentano sovente una portata d'acqua largamente superiore a quanto si riscontri in altre parti del meridione dell'isola. I principali corsi d'acqua che attraversano le Foreste Demaniali dell'Iglesiente sono i seguenti.
Il Torrente Leni. Un tempo responsabile di disastrose inondazioni ed oggi imbrigliato dalla nuova diga in terra battuta di Monte Arbus, attraversa un'ampio tratto della F.D. Montimannu. E' proprio all'attuale limite della Foresta Demaniale che prende il nome di Torrente Leni. Esso risulta infatti dalla confluenza del Rio Cannisoni e del Rio di Oridda (i due corsi d'acqua si Incontrano ai margini del perimetro demaniale. In una vasta valle alluvionale nella quale sorgono i ruderi della Cantina Ferraris). A valle del demanio, il Torrente Leni ingrossa il proprio corso con l'affluente di sinistra Rio di Bìdda Scema a breve distanza dalla citata Diga di Monte Arbus.
Il Rio d'Oridda. L'alto corso del Rio d'Oridda occupa una vasta zona di altopiano che gli è omonima e della quale caratterizza il paesaggio. Il basso corso del Rio d'Oridda è assai impetuoso, svolgendosi in terreno roccioso e scosceso fino alla confluenza col Rio Cannisoni che da origine al Torrente Leni.
Il Rio Sarmentus. E' il corso d'acqua che scorre bella verdeggiante valle che si apre al di là della Grotta di San Giovanni. Ampi tratti delle sue rive sono facilmente accessibili in quanto al suo percorso si affianca quello della strada rotabile. Più a monte prende il nome di Gutturu Farris e scorre immediatamente a Nord ed ai piedi della Cea Manna.

Il Rio Tinnì Corre parallelo alla vecchia rotabile che unisce i complessi minerari di Arenas e Barraxiutta passando per quello di Sa Duchessa. Da quella in poi prende il nome di Rio sa Duchessa.
SORGENTI
La zona dell'Iglesiente è in alcune sue parti abbastanza ricca di fonti di acqua sorgiva. In altre, in ragione della natura carsica del terreno, ne è particolarmente povera. Lungo i percorsi descritti nella presente guida non sono presenti sorgenti o comunque prese d'acqua. Tuttavia, all'Interno delle Foreste Demaniali di Montimannu e Marganai sono state sistemate alcune fontanelle o sorgenti, ad esempio lungo la strada che conduce alla Caserma Forestale di Montimannu o nelle immediate vicinanze della caserma stessa. Il percorso che tocca la Punta San Michele, nella Foresta Demaniale di Marganai, giunge alle Case Marganai, dove è possibile rifornirsi d'acqua.

Clima, Fauna e Vegetazione

L'altitudine relativamente elevata e la distanza dal mare delle Foreste Demaniali conferiscono loro un clima medio-montano, mitigato soltanto dalla latitudine meridionale. A queste considerazioni si aggiunga che la piovosità è abbondante, poiché la montagna iglesiente subisce il primo impatto di correnti climatiche portatrici di piogge. In ogni caso il clima dell'area è tipicamente bistagionale, con periodo arido estivo che può durare dai tre ai cinque mesi.
L'effetto delle precipitazioni è subito evidente nella vegetazione, che appare infatti particolarmente rigogliosa, e sui corsi d'acqua che. dove il terreno impermeabile consente loro di scorrere in superficie, si presentano spesso gonfi d'acqua. Non è però questo il caso della F.D. Marganai, dove si snodano i percorsi descritti in questa guida: qui, infatti, il terreno in prevalenza calcareo fa si che i corsi abbia-no un corso assai poco evidente in superficie, ma con tutta probabilità complesso e articolato nel sottosuolo.


LA FAUNA. Al contrario delle aree forestali del Sarrabus e deò Sulcis, nelle Foreste Demaniali dell'Iglesiente è assente il Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus); peraltro, si sta cercando di reintrodurre questo ungulato nelle aree recintate presso la Casa Forestale di Montimannu assieme ad un consistente nucleo di mufloni, in parte provenienti da Santulussurgiu, in parte dall'Asinara. Sono invece presenti nelle foreste dell'Iglesiente i tipici mammiferi dei boschi sardi: cinghiali, gatti selvatici, volpi, martore; fra gli uccelli, sono frequenti corvi, pernici, merli nonché rapaci di vari generi e specie: aquile, falchi, poiane, sparvieri, gheppi (è invece scomparso da tempo l'avvoltoio).


LA VEGETAZIONE. Alcune zone dell'Iglesiente presentano delle vere e proprie rarità botaniche: nel massiccio del Linas (i cui rilievi marginali sono in parte occupati dalla F.D. Montimannu) nasce spontaneo l'Helìchrisum montelinasanum, pianta unica al mondo, che si accompagna ad altre 45 endemismi vegetali. Riconoscere tali piante non è semplice, e per questo raccomandiamo il ricorso a testi specializzati. Più facile è riscontrare la presenza delle piante tipiche della vegetazione mediterranea ai suoi vari livelli: dalla macchia mediterranea, formata da cisto, corbezzolo, fillirea, lentisco, erica ed altre piante tipiche, alla macchia-foresta, caratterizzata dallo sviluppo degli esemplari più eminenti e dalla presenza di essenze arboree quali il leccio e la sughera; dal bosco ceduo, nato dal taglio delle foreste di alto fusto, alla vera e propria foresta primaria, dove le piante d'alto fusto si sono conservate intatte o sono frutto di sapienti tecniche ricostitutive che hanno così migliorato, trasformandolo, l'originario bosco ceduo.


In corrispondenza delle case Marganai è in fase di allestimento il "Giardino Montano Linasia", area didattica e scientifica per la raccolta degli endemismi e delle formazioni arbustive della montagna iglesiente e di tutte le principali vette dell'isola.

 
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